L’Unione Europea considera lo spazio non solo come un dominio scientifico e tecnologico, ma come una risorsa strategica per l’autonomia industriale, la difesa, la transizione verde e digitale, la sicurezza e la gestione dei dati. In questo contesto, i finanziamenti europei destinati al settore aerospaziale assumono una centralità crescente nel quadro dei programmi diretti e indiretti. Analizzare e comprendere le dinamiche di accesso a queste risorse è oggi cruciale per aziende, enti di ricerca, PMI innovative e soggetti pubblici interessati a posizionarsi in un mercato in continua espansione.
I principali programmi europei per l’aerospazio
L’architettura dei finanziamenti europei al settore aerospaziale si articola su due livelli principali: i fondi diretti, gestiti direttamente dalla Commissione Europea o da agenzie esecutive, e i fondi indiretti, gestiti a livello nazionale o regionale attraverso i Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza (PNRR) e i Programmi Operativi (PO).
1. Horizon Europe – Cluster 4: Digital, Industry and Space
Horizon Europe (2021–2027), il principale programma quadro per la ricerca e l’innovazione, dedica uno specifico spazio al settore aerospaziale attraverso il Cluster 4.
I temi finanziabili includono:
- Tecnologie spaziali avanzate (sensoristica, telecomunicazioni, propulsione);
- Infrastrutture spaziali resilienti e autonome;
- Missioni di osservazione della Terra e monitoraggio climatico;
- Sviluppo di costellazioni satellitari e applicazioni downstream (es. mobilità, agricoltura, emergenze ambientali).
Nel biennio 2023–2024, sono stati messi a disposizione oltre 1 miliardo di euro solo per i bandi dedicati al settore spaziale.
2. EU Space Programme (Regolamento 2021/696
Dal 2021, l’Unione Europea ha razionalizzato le sue attività spaziali in un unico Programma Spaziale Europeo, integrando e potenziando iniziative già esistenti:
- Galileo (navigazione satellitare),
- Copernicus (osservazione della Terra),
- EGNOS (integrazione satellitare nei sistemi di trasporto),
- SSA e GOVSATCOM (sicurezza e comunicazioni governative).
Con una dotazione di 14,8 miliardi di euro fino al 2027, questo programma mira a rafforzare l’autonomia strategica europea nello spazio e a sostenere l’ecosistema industriale, in particolare le PMI e le startup deep tech.
3. European Defence Fund (EDF)
Per le tecnologie dual use (civile e militare), l’EDF rappresenta una fonte significativa di finanziamento. Il fondo supporta progetti collaborativi di ricerca e sviluppo nel campo della difesa, inclusi:
- Sorveglianza spaziale;
- Sicurezza dei satelliti;
- Tecnologie anti-interferenza;
- Sistemi di lancio e micro-lanciatori.
Sono previste call annuali con budget superiori ai 900 milioni di euro, con forte attenzione alla cooperazione transfrontaliera tra industrie e centri di ricerca.
Fondi indiretti e sinergie nazionali
Oltre ai programmi a gestione diretta, anche i fondi strutturali e il PNRR offrono importanti opportunità per il settore aerospaziale, in particolare attraverso:
- Investimenti in infrastrutture di ricerca e testbed tecnologici;
- Programmi regionali per l’innovazione industriale e l’alta formazione;
- Sostegno a filiere produttive ad alto contenuto tecnologico (es. smart factory, materiali compositi, additive manufacturing).
In Italia, è attiva una Strategia Nazionale per lo Spazio coordinata dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), che prevede azioni integrate con ASI (Agenzia Spaziale Italiana), CNR, università e imprese. Alcuni bandi del PNRR (Missione 4 e Missione 1) hanno finanziato la nascita di ecosistemi dell’innovazione a vocazione spaziale (es. Lazio, Piemonte, Campania).
Chi può accedere ai fondi e come candidarsi
I bandi europei per l’aerospazio si rivolgono a un’ampia gamma di soggetti:
- Grandi imprese del comparto aerospaziale;
- PMI tecnologiche, anche di recente costituzione;
- Centri di ricerca, università, cluster tecnologici;
- Enti pubblici, agenzie spaziali e autorità locali.
Le proposte devono essere coerenti con gli obiettivi dei bandi e rispettare criteri rigorosi di eccellenza scientifica, impatto e qualità della realizzazione. Un elemento chiave è la dimensione europea del partenariato, che deve coinvolgere soggetti di almeno tre Stati membri o Paesi associati.
Conclusioni: una frontiera in espansione
Il settore aerospaziale è uno degli ambiti più dinamici della politica industriale europea. Dall’osservazione climatica alla sicurezza, dalla connettività globale alla gestione dei dati, lo spazio rappresenta una leva trasversale per molteplici priorità strategiche dell’Unione.
Accedere ai fondi europei in questo ambito richiede competenze progettuali, visione sistemica e capacità di networking. Per questo è fondamentale che imprese e attori del territorio si affidino a figure esperte in europrogettazione integrata, capaci di trasformare le linee di policy in progetti concreti, sostenibili e finanziabili.
G.B.P.C. srls, con la sua esperienza in ingegneria integrata e pianificazione strategica, si propone come partner qualificato per accompagnare il sistema produttivo italiano in questa nuova corsa allo spazio.