L’Unione Europea si sta giocando una partita cruciale: quella della decarbonizzazione e dell’indipendenza energetica. In questo contesto, la progettazione e modernizzazione delle reti elettriche e delle infrastrutture energetiche diventa non solo una priorità tecnica, ma una leva strategica per l’integrazione dei mercati energetici, la sicurezza dell’approvvigionamento e la crescita sostenibile dei territori.
Dal punto di vista finanziario, l’UE mette a disposizione un arsenale poderoso di strumenti diretti e indiretti per sostenere questi interventi, favorendo partenariati pubblico-privati, l’innovazione tecnologica e la resilienza delle reti. Un’opportunità che imprese, enti pubblici e consorzi non possono permettersi di ignorare.
I fondi diretti: sovvenzioni e call per progetti transnazionali
Tra i principali programmi a gestione diretta, spicca Connecting Europe Facility – CEF Energia, il fondo destinato a progetti infrastrutturali di interesse comune (PCI – Projects of Common Interest) nei settori dell’elettricità, del gas, dell’idrogeno e delle reti intelligenti. CEF Energia finanzia sia studi di fattibilità e ingegneria (fino al 50%) che lavori esecutivi (fino al 50%-75% se il progetto riguarda la coesione territoriale).
Ad esempio, le reti transfrontaliere per l’integrazione delle rinnovabili, gli hub energetici regionali o le interconnessioni tra Paesi UE sono candidati ideali. La condizione chiave: generare impatti positivi su più Stati membri e allinearsi alle priorità della Trans-European Networks for Energy (TEN-E).
In parallelo, il programma Horizon Europe, attraverso i cluster “Climate, Energy and Mobility”, finanzia la ricerca applicata e l’innovazione nella gestione smart delle reti elettriche, nella digitalizzazione delle infrastrutture, nell’accumulo di energia e nell’uso dell’idrogeno verde. Le call sono annuali e spesso privilegiano partenariati internazionali con almeno 3 soggetti da 3 Paesi diversi.
I fondi indiretti: una spinta concreta a livello locale e regionale
Sul fronte della gestione indiretta, l’Unione Europea trasferisce importanti risorse agli Stati membri attraverso i Fondi Strutturali e di Investimento Europei (SIE), in particolare:
- Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR)
- Fondo di Coesione
- Just Transition Fund (JTF)
Questi strumenti finanziano opere infrastrutturali per l’efficienza energetica, reti intelligenti, comunità energetiche e sistemi di accumulo, in particolare nei territori meno sviluppati o in transizione. Le regioni italiane, attraverso i Programmi Regionali FESR 2021–2027, pubblicano periodicamente bandi destinati a imprese, enti pubblici e aggregazioni temporanee.
Molti bandi premiano la co-progettazione tra aziende e pubbliche amministrazioni, il coinvolgimento delle PMI e l’introduzione di tecnologie avanzate (es. sensori, IA per il bilanciamento della rete, piattaforme IoT per la gestione della domanda).
Le reti elettriche intelligenti: motore della neutralità climatica
Secondo la Commissione Europea, entro il 2030 sarà necessario investire almeno 584 miliardi di euro per modernizzare le reti elettriche europee. Le nuove reti devono essere:
- intelligenti, cioè in grado di monitorare e regolare in tempo reale produzione e consumo;
- flessibili, per integrare fonti rinnovabili e gestire i picchi di domanda;
- resilienti, in grado di reagire a shock climatici e geopolitici;
- interconnesse, per ottimizzare la condivisione di energia tra Stati membri.
Le reti intelligenti (smart grid) rappresentano anche una straordinaria opportunità per le imprese di ingegneria integrata, come G.B.P.C. srls, che possono proporsi come capofila tecnico in progetti finanziabili, offrendo soluzioni avanzate in ambito di progettazione, sensoristica, simulazione, automazione e monitoraggio.
Come prepararsi per cogliere le opportunità
Per accedere efficacemente ai finanziamenti europei, è essenziale adottare un approccio strategico di europrogettazione integrata, basato su:
1. Analisi delle priorità europee (Green Deal, RePowerEU, TEN-E);
2. Mappatura delle call aperte e in uscita su portali come Funding & Tenders Portal e ItaliaDomani;
3. Costruzione di partenariati solidi tra imprese, enti locali, università e centri di ricerca;
4. Definizione di obiettivi misurabili, impatti ambientali e modelli di business sostenibili;
5. Gestione tecnica e finanziaria rigorosa, per rispettare i vincoli di eleggibilità e rendicontazione.
La transizione energetica non è più una scelta, ma una necessità. E l’Europa sta mettendo sul tavolo risorse concrete per chi è pronto ad agire. La progettazione e la realizzazione di reti elettriche e infrastrutture energetiche intelligenti rappresentano una sfida tecnica e progettuale, ma anche un’occasione irripetibile per innovare, crescere e contribuire a un futuro più sostenibile.
G.B.P.C. srls, con la sua visione di ingegneria integrata e attenzione alla progettazione multidisciplinare, può giocare un ruolo da protagonista in questa trasformazione, intercettando risorse europee, guidando reti di partenariato e mettendo a terra progetti ad alto impatto territoriale.